Dice ti è piaciuta l’aspirapolvere Dyson DC42 AnimalPro, vero? Allora non puoi non
provare la Digital Slim DC62! Non sto scherzando, mi è stata davvero data la possibilità
di provare la nuova scopa ricaricabile Dyson DC62. Potevano farmi più felice di così?
Ogni occasione è buona per brandire
il mio nuovo strumento di distruzione di
massa polverosa che, appena arrivato, ha guadagnato il posto d’onore nel
ripostiglio. Non c’è acaro, briciola o pelo di Mirtilla che non tremi al solo
sentirlo sganciare dal suo alloggiamento.
Se poco
meno di un anno fa ero risultata alquanto avventata nell’aver dichiarato amore eterno all’aspirapolvere verticale DC45 dopo soli 10 giorni di utilizzo, questa
volta ho voluto andarci più cauta. Mi sono presa un tempo più lungo, ben tre settimane!, per provarla,
testarla, criticarla e… amarla!
Il meglio di sé ha iniziato a darlo
una volta che la base di carica è stata fissata alla parete. Finché l’ho tenuta “volante” tra il
bagno e il corridoio, oltre a non avere la benché minima stabilità, le
operazioni di aggancio/sgancio erano piuttosto macchinose, perché non si
riusciva a imprimere la giusta forza per staccare la scopa dalla batteria.
Leggera,
maneggevole, con la scopa perfettamente snodabile attaccata direttamente al
bastone, riesce a passare anche sotto la maggior parte dei mobili presenti in
casa. Perfetta in ogni ambiente, rimuove polveri (anche e soprattutto quelle sottili)
e i peli degli animali, e con un gatto in casa direi che sia un requisito
fondamentale!
L’apice
della mia casalinghitudine disperata l’ho sempre raggiunto al momento di pulire
la libreria in salotto, 8m2 di libri, ninnoli, cornici, tv decoder e
cavetti vari. Anche se l’impresa non è assolutamente salita in vetta alla mia
personale classifica delle faccende domestiche, nonostante fosse stata già
ampiamente semplificata dalla DC42 e il suo tubo estensibile, trovo assai esaltante
arrampicarmi sulla scaletta armata di una pistolona
aspirante dal peso notevolmente
contenuto e senza cavi da dover gestire e sui quali non inciampare.
Ci ho messo
tre settimane, mi sono impegnata e mi sono concentrata perché volevo scrivere
un post il più obiettivo possibile. E si, alla fine all’aspirapolvere DC62
AnimalPro un paio di difettucci li ho
trovati.
Ammetto di
non essere un’esperta in materia di scope elettriche ricaricabili ma, in tutta
onestà, 20 minuti di autonomia a fronte di 3 ore e mezza di carica non mi
sembrano molte. E questo fa sì che la Digital Slim DC62 AnimalPro non possa che
essere una “scopa aggiuntiva”, di sicuro e facile utilizzo; maneggevole e
sempre a portata di mano, ma che non
possa sostituire un’aspirapolvere “tradizionale”, a traino o verticale,
dotata di cavo elettrico. E, secondo ma non secondario aspetto, credo che il
costo sia ancora un filino elevato per “una scopa in più”, anche se veramente
utile, direi quasi indispensabile!
Inoltre,
paragonato al modello DC42, la pulizia
del serbatoio è un tantino complicata, probabilmente perché più piccolo ma,
mentre con il DC42 basta una sgrullatina e il serbatoio si svuota senza doverci
infilare nemmeno un dito, per svuotare e pulire il serbatoio della DC62, finora
ho dovuto smontarlo quasi interamente e passare con le mani per liberare i
filtri da tutto ciò che era stato “tirato su”.
Ad ogni
modo, oltre alle mie considerazioni “sul campo”, ritengo che non si possa assolutamente
trascurare tutto ciò che c’è dietro al mondo degli aspirapolveri Dyson,
soprattutto in termini di sostenibilità, un argomento a me molto caro e sui
quali, giurateci, tornerò a scrivere.
interessante grazie :)
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